Sònia López Iglesias | Un argomento di cui nessun corridore vuole parlare: i temuti infortuni sportivi, che ti fanno fermare nel momento più inopportuno, gettando via anche ogni tipo di obiettivo e di illusione sportiva da realizzare. Quindi...Cosa succede al corridore quando subisce un infortunio? Te lo dirò e te lo spiegherò nei dettagli, perché l'ho vissuto nella mia carne. Ma prima di tutto, un messaggio positivo: c'è sempre luce alla fine del tunnel, e molto tempo dopo sono in "modalità on" per preparare la Maratona di Zurigo Barcellona 2020
Senza dubbio il destino a volte è capriccioso, mettendovi alla prova senza preavviso. Ti mette alle corde senza alcuna possibilità di rimonta in un attimo. Bastano pochi decimi di secondo per farti prendere una svolta a 360º, per farti fermare tutto, per farti ricominciare tutto da capo.
Una distorsione prematura ha causato la rottura della caviglia sinistra in due, la dislocazione dei legamenti, lo spostamento del perone. Sono dovuto andare due volte in sala operatoria per mettere e togliere una piastra e sei viti. Che la mia pelle sarebbe rimasta per sempre il ricordo di più di trenta punti di sutura.
- Nessuno vuole fermarsi a causa di un grave infortunio che ti fa sentire fragile, che ti fa sentire vulnerabile, che cancella tutti i tuoi obiettivi lavorativi e sportivi con un solo tratto di penna per molto, molto tempo. Ti costringe a essere dipendente, a supporre che hai davanti a te una lunga e complicata convalescenza in solitudine
- Nessuno vuole fermarsi, nessuno è disposto a smettere di fare ciò che lo rende davvero felice, a supporre che una sola scivolata possa privarvi per sempre di correre di nuovo una maratona.
- Nessuno vuole fermarsi, passare molti mesi tra fisioterapisti, traumatologi, muovendosi con le stampelle. Innumerevoli ore di esercizi ripetitivi che mettono alla prova la vostra perseveranza, pazienza e forza mentale. Per combattere, in molte occasioni, contro la tua versione peggiore
- Nessuno vuole fermarsi senza che il destino ti chieda il permesso
Come fa un corridore a fronteggiare un grave infortunio sportivo?
Una ferita che mi ha fatto combattere ogni giorno i miei fantasmi, riconoscere la mia goffaggine nel dare valore alle cose solo quando non si riesce più a farlo. Una battuta d'arresto che ha scolpito positivamente il mio carattere, ha rinnovato le mie preferenze, mi ha reso molto più grato, umile e tollerante.
Una pausa che mi ha insegnato che correre era molto di più che indossare scarpe da running o appendere un bavaglino. Quella maratona di corsa aveva riempito la mia vita di sfide, di nuove opportunità e di occasioni per dare il meglio di me.
Ora, a distanza di più di due anni, sono tornato a preparare una maratona con Runnea Academy. Con paura e fiducia in parti uguali. Mi fido di nuovo di un allenatore, organizzo gli allenamenti, visualizzo il traguardo della Maratona di Barcellona 2020.
Nessuno vuole fermarsi, nessuno vuole smettere di fare ciò che lo fa sentire speciale.
Sònia López Iglesias è una psicopedagoga, insegnante e formatrice di famiglia, seguila nel blog Equilibrium!
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