Con il consiglio di Franceso Rossi, direttore sportivo di Runnea, affrontiamo l'importanza del riposo attivo tra i corridori; un'attività alternativa al nostro sport che aiuta a fare esercizio, ad accelerare il processo di rigenerazione e quindi, favorisce un recupero più rapido dallo sforzo. Un processo che favorisce le prestazioni dell'atleta e aiuta a mantenere un livello minimo di attività fisica, lasciando da parte le abitudini sedentarie.
"Dovremmo includere giorni di riposo attivo in ogni settimana, non possiamo essere fisicamente attivi solo quando ci alleniamo", avverte il direttore sportivo del Runnea che si definisce un convinto difensore del riposo attivo. Questa pratica è particolarmente vantaggiosa per i corridori popolari perché ci permette di rimanere fisicamente attivi nei giorni in cui non corriamo.
Il riposo attivo è una parte invisibile dell'allenamento; è il risultato di tutte le azioni che compiamo prima e dopo l'allenamento e migliora le prestazioni sportive dell'atleta in questione.
È il momento di metterci nelle mani degli esperti e quindi ci affidiamo ancora una volta ai consigli del nostro direttore sportivo di Runnea, Iker Muñoz.
Riposo attivo: tutto quello che dovete sapere
Non si tratta solo di indossare le scarpe da running e di uscire, c'è un pre e post lavoro che può influire sulle prestazioni. "Non doversi allenare non significa che non ci si possa muovere", dice Francesco Rossi, alludendo alla necessità di attività alternative che ci aiutino ad allenarci e a recuperare dagli allenamenti precedenti. Ecco le risposte chiave sul riposo attivo che ogni corridore dovrebbe conoscere, prendete nota!
Quando parliamo di riposo attivo, a cosa ci riferiamo?
Stiamo parlando di un'attività, un'alternativa al nostro sport, che ci farà esercitare e allo stesso tempo ci farà recuperare dagli allenamenti precedenti.
Per esempio, dopo una sessione impegnativa, il giorno dopo, mi riposo (non corro) ma se faccio una passeggiata di 1 ora o più. Mi sto riposando dalla mia attività sportiva, ma questo non significa che sto sdraiato sul divano tutto il giorno.
In che modo e quanto può essere vantaggioso per l'atleta includere un giorno di riposo attivo nelle nostre routine di allenamento?
Ogni settimana dovremmo includere giorni di riposo attivo. Per esempio, anche se ti alleni 6 giorni alla settimana il 7° giorno non significa che stai seduto tutto il giorno, devi dare una piccola spinta al tuo corpo.
Non allenarsi non dovrebbe mai significare non muoversi (solo in casi molto specifici è consigliato il riposo totale). Se il giorno di riposo siamo fisicamente inattivi, la prossima sessione di allenamento, dopo questa giornata, sarà molto più difficile.
Quante volte dobbiamo optare per il riposo attivo? È una massima che deve essere contemplata da tutti i corridori popolari o solo da coloro che si allenano per un grande volume di chilometri e intensità molto elevate?
Vorrei qualificare questa risposta. Il riposo attivo, inteso come non allenamento (non corro, non esco in bici, ecc.), fa parte dell'allenamento invisibile. Non doversi allenare non significa che non ci si debba muovere. Soprattutto nei corridori più popolari, è necessario rimanere fisicamente attivi nei giorni in cui non ci alleniamo (non prendiamo l'ascensore, non andiamo a piedi nei posti vicini, ecc.
Non possiamo essere fisicamente attivi solo quando ci alleniamo e poi abbiamo abitudini sedentarie, perché questo influenza le nostre prestazioni.
Pertanto, nei giorni di riposo tutti noi dobbiamo muoverci (con minore intensità). Non possiamo permetterci di avere abitudini sedentarie.
Su cosa lavoriamo attraverso il riposo attivo?
Riposo attivo o relax totale?
Penso che dopo le domande precedenti si possa vedere che sono un forte sostenitore del riposo attivo. Il principale vantaggio che ha nei corridori popolari è quello di mantenere un minimo di attività fisica, anche se non andiamo a correre. Questo è fondamentale per noi (i corridori popolari) perché in molti casi siamo limitati dal tempo di pratica. Il tutto si somma quando il tempo di pratica è limitato.
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Il riposo totale è raramente benefico. Solo in caso di infortunio o come misura in caso di stress psicologico e fisiologico (sovrallenamento) che richiede una sosta a secco in allenamento.
Vantaggi del riposo attivo tra i corridori più popolari
Riposo attivo significa movimento, rimanere attivi anche nei giorni in cui non ci alleniamo. Concepito come parte fondamentale dell'allenamento invisibile, fare un'attività alternativa al nostro sport ci permetterà di accelerare il processo di rigenerazione e di recuperare più rapidamente dallo sforzo compiuto. Inoltre, sottolineare la necessità di mantenere un livello minimo di attività fisica, anche se non andiamo a correre, sarà molto utile.
Pertanto, includere giorni di riposo attivo nelle nostre routine di allenamento sarà fondamentale per ottenere il massimo delle prestazioni e migliorare come atleta. Avete già provato i vantaggi del riposo attivo?
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