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Vedi altri prezzi per 361º Meraki
Vedi altri prezziGenere | Uomo , Donna |
Peso | 289 gr |
Drop | 9 mm |
Ammortizzazione | Neutro |
Costituzione | Leggero , Medio , Forte |
Impronta | Neutro |
Superficie | Asfalto |
Uso | Allenamento |
Ritmo | Medio |
Piede | Normale |
Appoggio del piede | Tallone |
Colore | Naranja , Rojo |
Anno | 2017 |
Dalle lontane terre della Repubblica Popolare Cinese arriva da noi questo nuovo marchio, 361° che già conta su di una presenza importante nel resto d'Europa e attualmente si trova nel pieno della sua espansione. Sono molti i dettagli che si sommano nella sua concezione di materiale sportivo che quasi è possibile assicurare che tra un paio di anni la maggior parte di noi runner avrà usato almeno un paio delle calzature che offrono nel loro catalogo che si sta facendo strada sul mercato.
Senza grande innovazioni il Dragone Asiatico si apre la strada con un prodotto travolgente e
Questa 361° Meraki vuole far onore al suo nome, che frutto della fusione culturale ricercata, trova nel greco moderno la parola giusta per esprimere il modo in cui è fatta, una traduzione impossibile da realizzare in modo diretto se non mediante il riflesso di un'idea e di una completa filosofia perchè "Meraki" si potrebbe tradurre come : fare qualcosa con un impegno che esce dall'anima e trasmette un forte sentimento in ciascuno delle tappe che permettono realizzare quel qualcosa.
.Ma lasciamo queste cose " da letterati" per concentraci sul prodotto in questione. Questa volta è stata la calzatura che mi ha preso più tempo prima di realizzare una recensione, perchè la mancanza di modelli precedenti o trattandosi di un marchio di recente apparizione nel panorama del running, meritava uno studio buono e un tipo di analisi approfondita a posteriori e l'ho messa alla prova in qualsiasi tipo di condizioni e situazioni come è mia abitudine, ma mi sono spinto anche un po' più in là mettendola durante allenamenti di serie come rodaggi estesi per poterle catalogare nella categoria corretta.
Quindi con le 361° Meraki siamo di fronte a delle calzature neutre per l'allenamento quotidiano, ma nelle quali bisogna riconoscere la loro grande stabilità e il suo carattere agile, che le farebbe accostare molto ad un tipo di uso misto, se non fosse che non godono della reattività che questo tipo di utilizzo richiede.
Comunque è una scarpa della quale dobbiamo sottolineare la sua grande polivalenza tant'è che la sua categoria di utilizzo relativamente al tipo di runner in relazione al peso va ad inglobare tutte le categorie: sia il runner leggero sia quello che ha un peso alto potranno trovare nelle 361° Meraki un compagno di allenamento quotidiano per uscire da qualsiasi situazione, non sono leggere per allenamenti ad intervallo, ma mantengono bene il cambio di ritmo e si comportano perfettamente anche rodando a ritmi >5 che spingendo ad un ritmo sub 4'.
Numeri: 9 mm di differenziale e 280 grammi di peso ( misura 45,5), un differenziale medio sexondo le tendenze attuali che risulta comodo per l'allenamento quotidiano e allo stesso tempo per nulla fastidioso, motivo per cui le calzature si adatteranno a qualsiasi runner. In quanto alla misura, probabilmente vi starete chiedendo come calzano. Bene, uguali ai marchi abituali, ossia se calzi un 43 per la maggior parte delle marche anche per le 361° userai la stessa misura. La misura 43,5 equivale ad un 9.5 US e 27,5 cm che corrisponde alla misura della soletta interna da punta a punta ( misurato no dove finisce la soletta ma dove inizia la curva del tallone, la superficie utile che forma il piano della pianta del piede).
La tomaia delle 361° Meraki dobbiamo suddividerla in due parti ben differenziate: la parte che avvolge le dita e il metatarso e l'altra che parte da quest'ultima fino al tallone, dove un contrafforte molto marcato dona una stabilità e una solidità molto emergente nell'insieme degli elementi.
Ritorniamo alla parte anteriore e iniziamo dalla punta poichè sono molte le parti che la compongono e molto differenti.
La punta delle dita è protetta da uno strato di gomma termosaldata molto in evidenza per ciò a cui siamo abituati per quella che potremmo definire una calzatura "da asfalto" e in questo punto si integra un elemento rifrangente in rilievo che aggiunge visibilità e in maniera efficace è davvero una zona sicura che proteggerà dagli impatti con pietre etc sebbene l' "off-road" non sia proprio l'habitat naturale della Meraki.
Proseguendo troviamo un mesh tecnico a doppio strato, ben fatto e con un buon tatto sia nello strato interno a contatto con la pelle che in quello esterno che è areato e fa sì che la traspirazione e la flessibilità di questo elemento siano di grande qualità, nonostante c'è da dire che il disegno che sviluppa la trama si somiglia molto con quello delle altre marche, il che non è un motivo "contro", ma al contrario, rappresenta un "pro" che ci mostra la capacità di elaborazione del prodotto che è all'altezza di molti altri marchi leader nel mercato.
Dal primo dei sette occhielli parte un esoscheletro in plastica termo saldato che ricopre solamente 1/3 del totale, diventando leggermente più spesso a partire dal numero 3 che forma il logo che a sua volta è posizionato in rilievo non apportando niente più che una miglioria dal punto di vista estetico e dove riducendo gli spessori si sarebbe potuto ridurre il peso totale degli elementi.
Il resto della tomaia è formato da un tipo di Nylon più robusto in una trama ottagonale nella parte esterna il che forma un disegno molto accativante e un secondo strato più liscio nella zona interna per donare comfort al piede
L'imbottitura della parte del collarino è più che giusta, foderata con un materiale molto più leggero che avvolgerà la nostra caviglia con solidità e senza creare sfregamenti e a questo si aggiunge in aiuto anche il contrafforte che con una struttura a forma di soffietto asimmetrico dona una stabilità eccellente al tallone per non rimarcare anche la parte esterna con un "3" su fondo rifrangente cucito proprio sopra il contrafforte, il che dà quella marcia in più e risalta notevolmente se usiamo le scarpe nelle ore di buio.
Passiamo alla linguetta, unita al resto della tomaia attraverso un'unica cucitura e con una trama simile a quella che abbiamo già presentato per la tomaia, è formata da uno strato intermedio di imbottitura, ma che arriva solo fino a metà dove, usando come nesso di unione l'abituale passaggio dei lacci al centro della linguetta per evitare che questa si muova (in questo modello di colore arancione), cambia materiale per passare nella parte alta ad una specie di neoprene con schiuma interna che con il logo 361° serigrafato nella parte alta finisce con un "V" per la comodità del nostro collo piede.
Proprio in questo punto ho trovato uno dei dettagli che fanno parte delle cose "da migliorare" poiché, sebbene dipenda sempre dai gusti del runner, io ho trovato questa zona superiore della linguetta umida nei giorni in cui raddoppio la sessione e questo significa che trattiene molto il sudore in questa zona, giacché l'intervallo di uso è arrivato alle 8 ore di allenamenti e la sensazione di calzare una scarpa con la linguetta umida non è gradevole, ma se non le usi per allenamenti doppi non resterà che una storiella e sicuramente si asciugheranno tra la fine di un allenamento e l'inizio di un altro in un altro giorno.
Le 361° Meraki impiegano due componenti nella loro intersuola, questa doppia densità la ottengono con una combinazione di due materiali, il cosìdetto Quickfoam nella parte superiore che conferisce maggiore leggerezza nell'ammortizzazione e l'EVA un po' più rigida e reattiva nella parte inferiore.
Sebbene non troviamo tante informazioni sul sito del produttore su questi due composti, notiamo però una grande familiarità con essi e non sono proprio di cattiva qualità, trovandosi chiaramente all'altezza di altri composti utilizzati dagli altri marchi e in questo modello solo si trovano un po' indietro per ciò che concerne la reattività, perchè per quanto riguarda l'ammortizzazione avrai quella che ti serve, non è tipo "chewgum" ma un'ammortizzazione stabile e progressiva con un profilo simile agli altri giganti del mercato.
Elemento di distacco è una piastra di fibra apparentemente di carbonio inserita nella zona mediale del piede che le conferisce una grande stabilità e resistenza alla torsione ma non finisce per fare l'effetto "catapulta" perchè non arriva alla parte posteriore, essendoci a chiamare l'attenzione nella zona del tallone (proprio sotto al tallone) degli inserti in gel.
Senza dubbio qui si trova la comodità della calzatura e allo stesso tempo si possono qui notare le sue mancanze, ossia hanno voluto aggiungere reattività e protezione mediante la piastra, ammortizzazione mediante il Gel del tallone ma una cosa contrasta l'altra, forse si è voluto mescolare troppe tecnologie in questa intersuola.
Sensazione generale: Comodità e stabilità, buona ammortizzazione, pecca solo di reattività
La suola della 361º Meraki segue il concetto di voler affiancare varie proposte come nel resto della scarpa, esistono due zone con differenti composti: la gomma ricopre la parte anteriore e la zona dei metatarsi così come il tallone mentre nella zona sotto l'arco plantare del piede si mette in vista l'intersuola che adotta la forma dei tasselli che compongono questa suola peculiare.
La gomma impiegata assicura un buon grip e questo permette alla suola di avere una maggiore resistenza all'usura, la zona centrale entra appena a contatto con il suolo o almeno nel mio caso resta intatta, mentre le zone più a contatto con il suolo (metatarso dell'alluce) l'usura è più evidente. Circa 200 km di utilizzo e posso attribuire alle Meraki una durata lunga, per quello a cui siamo abituati tra gli 800 e i 1000 km.
Le linee di flessione che si trovano nella suola funzionano perfettamente fino a che non arrivano nella piastra di fibra che si trova nell'intersuola, questo le permette di flettere molto bene la zona anteriore ma conferisce una struttura più rigida al di sotto dell'arco plantare.
Il disegno dei tasselli favorisce una buona trazione in tutti i tipi di terreno incluso il bagnato sia nell'afalto che in altri percorsi, attraversare parchi o piste ciclabili sarebbe un buon modo per mettere alla prova la corsa con queste 361° Meraki.
Le Meraki 361° sono una grande opzione di scarpa da allenamento quotidiano con pretese di rodaggio rapido facendo riferimento ad altri marchi potremmo considerarle come le Pegasus o le Saucony Ride solo per fare alcuni esempi e quello che ho notato è che sono molto simili ai modelli che ci offrono i marchi giapponesi.
In fondo penso che si sia cercato di concentrare troppe tecnologie in uno stesso prodotto e questo finisce per rendere satura la scarpa e che sarebbe positivo contare su una linea più sobria e senza andare a mescolare 3 forme diverse di concepire la tomaia o l'intersuola, ovviamente si tratta solo di una mia opinione personale, ma credo saldamente che se per questa calzatura si scegliesse una linea più "pura" e si ci concentrasse in una sola direzione, le Meraki ne uscirebbero in modo più definito e pulito.
Una scarpa per tutti i giorni e per tutti gli individui che bussa alla nostra porta per cercare di convertirsi in una delle nostre scelte quotidiane, bisognerà vedere anche i prezzi con i quali entreranno sui nostri scaffali, punto che senza dubbio si collegherò al sui successo o al suo flop nel già saturo mercato delle calzature da running, una lotta alla quale le 361° si accostano molto preparate e crediamo che faranno anche molto parlare di sé.
Non tutti i giorni ci troviamo di fronte all'inizio di una serie e oggi è uno di quei giorni. Lunga vita alle 361º Meraki.
PRO
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